Approvata questa mattina a larga maggioranza dalla Camera dei Deputati e in via definitiva la Proposta di legge (n.1092), primi firmatari gli On.li Antonio Di Staso (PDL) e Dario Ginefra (PD), che istituisce il Premio biennale di ricerca Giuseppe Di Vagno (1889-1921) che prevede una Borsa di studi ripartita in due anni di €uro 40.000 da assegnare per concorso a un ricercatore di storia contemporanea e di scienza politica e lo stanziamento per una sola volta di un contributo straordinario per la Biblioteca e l’Archivio storico della Fondazione. Un esempio non frequente di Premio nazionale che nasce e si ispira a valori alti espressi dal Mezzogiorno.
La ricerca storica riguarderà una delle materie: a) il socialismo nel XXI secolo in Italia e nel mondo; b) conflitti sociali e lotte politiche tra passato e futuro; c) socialismo e Mezzogiorno; d) cambiamenti istituzionali regionali e locali avvenuti nel Mezzogiorno d’Italia nel XX secolo e previsioni per il XXI secolo. e) studio del fenomeno della violenza politica, sia verbale che fisica, del suo sviluppo, delle sue forme, degli strumenti per combatterla; f) ideali di giustizia, di solidarietà e pace in Italia e nel mondo.
Troppo lungo sarebbe raccontare i dettagli del lungo percorso della proposta di legge durato un decennio, seguito con tenace determinazione. Resta la soddisfazione di essere riusciti nell’obiettivo di realizzare il Monumento a Di Vagno, che la comunità pugliese inseguiva già dal 1922: il Premio nazionale di ricerca che d’ora in avanti sarà attribuito a giovani studiosi, infatti, è il più duraturo e ben più visibile dei monumenti che si possa erigere per ricordare alle generazioni che verranno la storia del leader politico socialista caduto, nel vigore della sua giovanile passione, per una società di liberi e uguali.
L’ampio consenso manifestato dal Parlamento italiano ripaga l’amarezza per la dura e maldestra opposizione, in particolare dei Deputati del M5S, che non ha risparmiato la verità della storia e la dignità di persone che, comunque, non si sono fatte intimidire.
La Fondazione deve dei ringraziamenti:
innanzitutto ai presentatori della proposta, gli On.li Antonio Di Staso e Dario Ginefra e ai numerosi deputati e senatori senza distinzione di schieramento che l’hanno sottoscritta; ai Relatori nelle Commisioni e in Aula On. Di Lello e Sen. Liuzzi; ai Presidenti delle Comm.ni Cultura della Camera On.le Nardelli, e del Senato Sen. Marcuzzi; al Sen. Luigi Zanda; all’On.le Pino Pisicchio; ai Presidenti di Commissioni Francesco Boccia, Francesco Sisto, Antonio Azzollini; a Lello Di Gioia, Pia Locatelli, Sergio Pizzolante, Francesco Colucci, Luigi D’Ambrosio Lettieri, Michela Marzano, Irene Manzi, Laura Coccia, Rocco Palese, Bruno Molea, Gianni Melilla e ai tanti altri che hanno dato un non meno determinante contributo. Infine alla Presidente della Camera dei Deputati Laura Boldrini, sempre vicina alla Fondazione Di Vagno.
All’On.le Rino Formica, prodigo come sempre di aiuto e consigli, all’On.le Lino Duilio e all’On.le Gabriella Carlucci.
Al Ministero dei Beni Culturali e al Sottosegretario che in tutte le sedi ha difeso la proposta di legge e la Fondazione.
“Senza alcun indugio e gettando alle mie spalle molte amarezze – ha dichiarato il Presidente della Fondazione Gianvito Mastroleo – occorre mettersi al lavoro per realizzare la prima edizione del Premio che sulle fondamenta solide di una Legge costituisce la prima pietra di questo autentico Monumento: sapendo che lo studio e la ricerca sulle materie che il Parlamento dopo approfondito confronto ha saputo individuare rappresenterà la più stimolante provocazione per chiunque vorrà cimentarsi e competere per la ricerca di una via nuova, originale e moderna per il Socialismo ma anche di una società più giusta per gli anni a venire”.
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