Venerdì 20 gennaio, alle 20,30, al PraT, ex circolo Pavese, colleghi, amici e allievi si ritroveranno per ricordare Paolo Bollini a dieci dalla sua scomparsa attraverso alcune letture e per discutere dell’attualità del suo insegnamento, in un mondo già così radicalmente cambiato a due lustri dalla sua scomparsa.
.
Paolo Bollini (1955-2006), insegnante e organizzatore culturale che ha utilizzato il sapere come linfa vitale per aggregare persone e ideare ambiziosi progetti, in una inesausta tensione rivolta al futuro. A tenere viva la sua memoria, oltre alla biblioteca del liceo Righi, a lui dedicata, e al punto lettura del quartiere Saragozza, che lega il suo nome a lui e alla moglie Isa Speroni (anche lei, fondamentale “donna forte” al suo fianco, prematuramente scomparsa nel 2008), sono le persone anche molto diverse che ha fatto incontrare e conoscere intorno ad un metodo rigoroso di lettura e commento dei testi. Portando a livello cittadino, con l’associazione La Bottega dell’Elefante, l’esercizio che compiva in classe ogni giorno coi suoi studenti, l’utopia di Bollini è stata quella di promuovere la lettura come costume civile e democratico, in un periodo in cui il ‘fare cultura’ cominciava a confondersi, per lui pericolosamente, con la moda degli eventi e dei festival. Egli confidava addirittura che questa pratica potesse rappresentare un «antidoto alla barbarie». Alla cultura come bene ornamentale, se non addirittura status symbol, Bollini contrappose l’idea, espressa anche dal ‘suo’ Dante, che la cultura è «pane», e non – aggiungeva lui – «pasticcino».
.
Intervervengono: Bruno Accarino, Gian Mario Anselmi, Paolo Billi, Vittorio Franceschi, Andrea Grillini, Benedetta Nanni, Siriana Suprani, Renzo Tosi, … e altri