Venerdì 13 dicembre 2019 presso l’Università di Bielefeld, in Germania, si è tenuto il primo evento internazionale del progetto europeo Breaching the Walls. We do need Education! che ha coinvolto tutto il partenariato composto dalle 6 organizzazioni: la Fondazione Gramsci Emilia-Romagna come capofila insieme a l’Università di Bielefeld, l’Institute of Contemporary History di Praga, il Comune di Tirana, l’Associazione Past/Not Past di Parigi e l’History Meeting House di Varsavia.
Breaching the walls. We do need education! è uno dei progetti che ha vinto il bando Memoria europea 2019 all’interno del programma Europa per i Cittadini 2014-2020.
Kick-off meeting
Nei locali resi disponibili dall’Università di Bielefeld, alle ore 9.00 si è tenuto il primo incontro di inizio progetto tra partner, indispensabile per formalizzare e accordarsi sulle attività previste per i prossimi 18 mesi, ossia per l’intera durata del progetto. È stato un momento di scambio e dialogo sugli obiettivi e sulle modalità migliori per intraprendere le successive azioni. Hanno partecipato 11persone.
Kick-off workshop
Alle ore 10.30 è seguita la presentazione completa del progetto a cui hanno partecipato per la Fondazione Gramsci Emilia-Romagna Marica Tolomelli, docente dell’Università di Bologna e Teresa Malice, ricercatrice in storia contemporanea che ha curato la sezione storiografica del progetto. Hanno inaugurato la sessione i saluti di Peter Kramper della Facoltà di Storia, Filosofia e Teologia dell’Università di Bielefeld, sono intervenuti poi i rappresentati delle organizzazioni partner che hanno presentato il loro ruolo e le azioni che verranno attuate, spiegando quali sono i nodi storici che si vogliono indagare e approfondire con questo progetto. È intervenuta Bruna Lobiundo per Past/not Past di Parigi, Lenka Kratka per l’Institute of Contemporary History di Praga, Stefan Laffin e Peter Gruener e per l’Università di Bielefeld. Marica Tolomelli ha poi letto i saluti dei due partner che non hanno potuto partecipare: il Comune di Tirana e l’History Meeting House di Varsavia. È seguita una discussione, insieme alle 26 persone che hanno seguito l’incontro, che ha coinvolto anche gli ospiti internazionali del pomeriggio.
International event
La seconda parte della giornata è stata dedicata ad un approfondimento storico sul 1989 in Europa centrale e orientale, sui contenuti che hanno dato vita a questo progetto, problematizzando alcune questioni cruciali intorno all’avvenimento della caduta del muro di Berlino. Questa sessione ha visto la partecipazione di studiosi internazionali come Christina Morina, specializzata in politica e culture della memoria, dal 2019 professoressa di storia contemporanea all’Università di Bielefeld; di Josette Baer Hill, professoressa al Dipartimento di Filosofia dell’Università di Zurigo, si occupa della storia del pensiero politico nell’Europa centrale e orientale, in particolare della storia della Cecoslovacchia. E infine di Ekaterina Pavlenko, ricercatrice e membro dello staff della International Historical Educational and Human Rights Society “Memorial” di Mosca, particolarmente interessata al settore della storia pubblica sta lavorando a diversi progetti dedicati al periodo della Perestroika. È seguito poi un momento di discussione collettiva sui temi trattati. A questo evento hanno partecipato 36 persone provenienti da 7 paesi differenti: Italia, Germania, Francia, Repubblica Ceca, Svizzera, Russia e Cile).
Il primo evento internazionale di questo importante progetto conferma l’intenzione di favorire nei cittadini europei lo sviluppo di un approccio critico e storiograficamente consapevole delle dinamiche che caratterizzarono il 1989, la caduta del Muro e l’impatto che questi eventi generarono sugli equilibri dello spazio politico Europeo tra la fine degli anni Ottanta e il nostro presente.
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