La Fondazione Gramsci presenta il progetto La regionalizzazione in Emilia-Romagna fra progetto e realtà (1970-1976) che intende ricostruire in una prospettiva storica le fasi iniziali della vita della Regione Emilia-Romagna, fra il 1970 e il 1976.
Si intendono mettere in rilievo, raccogliendo, oltre ai documenti d’archivio, le testimonianze orali di protagonisti ancora viventi, alcuni passaggi comparati con altri casi italiani: l’architettura giuridico-amministrativa; gli strumenti a supporto della “lettura” del territorio regionale; la politica di programmazione; le relazioni centro-periferia; il rapporto fra classe dirigente regionale ed élite dei partiti, locali e nazionali; il tentativo di dar corpo ad una regionalizzazione peculiare.
L’idea che è alla base di questo progetto è quella, a cinquant’anni dagli eventi, di uscire dalle ricostruzioni biografiche per affrontare scientificamente la svolta del decennio degli anni ’60, studiando gli effetti reali del decentramento istituzionale. Le regioni italiane faticano tuttora a diventare oggetto di storia, nonostante il rilievo assunto nella vicenda repubblicana: il progetto mira a prefigurare un cantiere di ricerca, al quale possano contribuire le Università, gli Istituti e le Amministrazioni, con l’obiettivo di avviare la necessaria “secolarizzazione” di alcuni decenni di storia italiana, ancor oggi troppo schiacciati sulla restituzione cronachistica o su tardive interpretazioni novecentesche.
All’interno del progetto vi è anche la lezione a cura di Roberto Balzani, storico e docente dell’Università di Bologna, dal titolo Il progetto Regione. Il governo del territorio e l’Italia dopo il 1970: il caso dell’Emilia-Romagna.
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