In occasione della Giornata internazionale dei diritti della donna ricordiamo Vittorina Dal Monte (1922-1999).
Figlia di braccianti comunisti della bassa pianura emiliana, segue i genitori prima nel confino di Lipari, poi nell’esilio in Francia, luogo della sua adolescenza e della sua prima formazione politica. Tornata con la famiglia in Italia nel 1942, diviene staffetta partigiana, funzionaria del Partito comunista e sindacalista negli anni Sessanta tra Bologna, Roma, Torino e Milano. Gli anni Settanta la vedono di nuovo a Bologna partecipe dei movimenti di quel periodo, fino all’adesione al femminismo che, insieme all’impegno mai venuto meno per la giustizia sociale, sarà la passione politica dominante del suo ultimo tratto di vita.
Di seguito un estratto dalla recentissima pubblicazione Attraverso il Novecento. Vittorina Dal Monte tra Partito comunista e movimento delle donne (1922-1999) (Viella, 2021) di Elda Geurra e alcune fotografie dall’Archivio Vittorina Dal Monte (qui conservato)
Sul piano personale Vittorina era una donna emancipata e come tale si percepiva:
ero molto proiettata sull’emancipazione, per me era gratificante […] l’idea di essere entrata nella politica mi sembrava già una cosa enorme, io venivo dall’antifascismo e il fatto di poter essere libera era, per come avevo vissuto io, una grande cosa e anche l’essere entrata nella politica. Ora potrà sembrare poco, ma l’idea che una donna potesse fare un comizio su una piazza, essere trattata come tutti gli altri… più o meno… l’idea che potesse uscire di sera, andare a fare le riunioni. Ero io che decidevo, non so se riesco a spiegarmi, era molto gratificante a quell’epoca.
(pg. 165)
Vi ricordiamo il dialogo in programma per giovedì 24 marzo 2022 alle ore 17.00 presso la Sala convegni di Via Mentana 2 (Fondazione Barberini) e online su ZOOM (clicca qui per ricevere il link). Per partecipare in presenza non è necessario prenotare un posto, ma è richiesto il Super Green Pass e l’utilizzo della mascherina Ffp2.
Saluto di:
Matteo Lepore | Sindaco di Bologna
Con:
Patrizia Dogliani | Università di Bologna (in collegamento)
Elda Guerra | Storica
Anna Tonelli | Università di Urbino
Coordina:
Paolo Capuzzo | Università di Bologna
Sarà possibile aquistare copia del libro durante l’iniziativa.
Il volume è stato promosso dalla Fondazione Gramsci Emilia-Romagna Onlus, realizzato con il contributo della Direzione Generale Educazione, ricerca e istituti Culturali del Ministero della Cultura e con la collaborazione della Fondazione Argentina Bonetti Altobelli.
Il volume – sulla base della lunga intervista autobiografica raccolta dall’autrice e della ricca documentazione archivistica conservata presso la Fondazione Gramsci Emilia-Romagna – restituisce, in un continuo rimando tra dimensione individuale e storia collettiva, il profilo biografico di una donna che ha attraversato gran parte del Novecento, ne ha vissuto illusioni e disinganni, con lo sguardo sempre rivolto in avanti e pronto a misurarsi con quanto di nuovo le più giovani generazioni di donne portavano con sé.
Elda Guerra, studiosa di storia contemporanea e dei movimenti femministi, ha insegnato nei licei e all’Università di Bologna ed è stata responsabile scientifica dell’Archivio di storia delle donne presso il Centro di documentazione, ricerca e iniziativa delle donne di Bologna. Tra le sue numerose pubblicazioni, ricordiamo il volume Il dilemma della pace. Femministe e pacifiste sulla scena internazionale, 1914-1939 (Viella, 2014).
Più info sul volume qui: http://www.iger.org/2022/01/24/attraverso-il-novecento-vittorina-dal-monte-tra-partito-comunista-e-movimento-delle-donne-1922-1999/