La Fondazione Gramsci Emilia-Romagna desidera esprimere le più sentite condoglianze per la scomparsa di Miriam Ridolfi, assessore della Giunta comunale di Bologna il 2 agosto 1980, ha contribuito alla fondazione dell’Associazione dei familiari delle vittime della strage. Ha poi diretto il liceo Righi per quasi vent’anni e collaborato con le Biblioteche di Bologna con il progetto “Educare per educarci”.
La sua attività principale è sempre stata quella di insegnante e di preside, nonché di attiva Presidente del Quartiere Corticella nella seconda metà degli anni Settanta. L’attività politica di amministrazione a livello locale, è stata una conseguenza della sua professione e di questa sua attività nel quartiere. È infatti per tutti questi motivi che fu chiamata da Renato Zangheri a presentarsi nel 1980 con la lista Due Torri e poi a ricoprire il ruolo di assessore fino al 1983.
Qui sopra una fotografia del 29 aprile 1983 conservata nell’archivio fotografico della Fondazione Gramsci Emilia-Romagna.
Renato Zangheri rassegna le dimissioni da sindaco di Bologna. Ultima riunione della sua giunta: da destra a sinistra, Alessandro Ancona, Giancarlo Pavoni, Miriam Ridolfi, Elio Bragaglia, Renato Zangheri, Gabriele Gherardi, vicesindaco, Antonio Belcastro, Giancarlo De Angelis. Viene eletto sindaco Renzo Imbeni.
Condividiamo di seguito anche un breve estratto di un’intervista a Miriam Ridolfi, condotta da Teresa Malice il 29 luglio 2014.
L’intervista fa parte della raccolta di videointerviste della Fondazione Gramsci Emilia-Romagna, un’archivio che si è sviluppato negli ultimi anni grazie al lavoro svolto dal Gruppo di ricerca sulla storia delle culture politiche dell’Italia Contemporanea, coordinato da Paolo Capuzzo. Il gruppo di ricerca ha raccolto oltre 25 videointerviste a protagonisti della vita politica del Pci a Bologna, con lo scopo di compiere una riflessione nell’ambito degli studi culturali. Fanno parte dell’archivio anche interviste ad amministratori dell’Emilia-Romagna sull’accoglienza offerta ai profughi cileni in Regione dopo il golpe del 1973, a testimoni e protagonisti della vita culturale bolognese sul Sessantotto praghese, a protagonisti delle fasi iniziali della vita della Regione Emilia-Romagna, fra il 1970 e il 1976.