«Pasolini è uno degli intellettuali che più di ogni altro si è scagliato contro questo grande sistema del consumo e del consumismo, ma che a sua volta è stato recuperato e consumato come pochissimi altri intellettuali o altri scrittori è capitato in sorte di subire. L’unico personaggio che ha una sua consistenza ma certo non in grado di mobilitare anche le parti più nascoste della nostra emotività, è Italo Calvino. Ma qui si pone su una sponda completamente diversa se non opposta a quella pasoliniana.
Forse l’unico caso che gli si può mettere a confronto è quello di D’Annunzio. Anche D’Annunzio come Pasolini è divorato da energie e da un vitalismo che porta ad occupare zone del sapere e della società civile che altri scrittori non riusciranno mai a fare. Pasolini è toccato da un qualcosa che lo spinge sempre ad una vicenda o ad un’avventura ulteriore.
Il mondo di Pasolini si po’ cogliere in diverse sfaccettature ma anche geograficamente ricondurlo a diverse esperienze, come può essere quella friulana o come quella bolognese, e poi in conclusione quel mondo romano al quale si lega in modo particolare soprattutto in quell’esercizio antropologico che riuscirà a compiere, e che ha del miracoloso, in quella scoperta singolarissima che farà delle borgate romane.
Pasolini è anni luce lontano da noi ma per uno strano miracolo quest’uomo continua a stare in prossimità delle nostre riflessioni e delle nostre emozioni.»
(Antonio Gnoli, 14 dicembre 2015)
Nel 2015 correva il quarantennale della scomparsa di Pier Paolo Pasolini, e la Fondazione Gramsci Emilia-Romagna ha reso omaggio alla sua figura partecipando alla rassegna Più moderno di ogni moderno. Pasolini a Bologna, promossa dal Comune di Bologna e dalla Cineteca di Bologna, con l’incontro Pasolini, la censura, il potere in collaborazione con la Scuola di Lettere e Beni culturali dell’Alma Mater Studiorum, Università di Bologna.
Vi riproponiamo l’ascolto dell’incontro, che si è tenuto il 14 dicembre 2015 presso la Sala Convegni di Via Mentana, a cui hanno partecipato Giacomo Manzoli per la Fondazione Gramsci Emilia-Romagna, Marco Antonio Bazzocchi dell’Università di Bologna, Antonio Gnoli giornalista de La Repubblica e Roberto Chiesi del Centro Studi Pier Paolo Pasolini presso la Cineteca di Bologna.
Dall’archivio del manifesto politico e sociale contemporaneo Manifestipolitici.it della Fondazione Gramsci Emilia-Romagna una testimonianza dell’incontro di Pier Paolo Pasolini nel dicembre del 1960 per un incontro sul tema “Cinema e censura” al circolo culturale Giovannini in Via Murri.