Il 27 aprile 1937 moriva a Roma Antonio Gramsci, dopo aver passato gli ultimi anni della sua vita in uno stato di reclusione assoluto.
“Carissima Giulia, sono stato molto cattivo con te. Le giustificazioni, in verità, non sono molto fondate. Dopo la partenza da Milano, mi sono stancato enormemente. Tutte le mie condizioni di vita si sono aggravate. Ho sentito di più il carcere. Ora sto un po’ meglio. Lo stesso fatto che è avvenuta una stabilizzazione, che la vita si svolge secondo certe regole, ha normalizzato in un certo senso anche il corso dei miei pensieri. – Sono stato molto felice nel ricevere la tua fotografia e quella dei bambini. Quando si forma troppa distanza di tempo tra le impressioni visive, l’intervallo si riempie di brutti pensieri, specialmente per Giuliano, non sapevo che pensare, non avevo nessuna immagine che mi sorreggesse la memoria. Ora sono proprio contento. In generale, da qualche mese, mi sento più isolato e tagliato via da tutta la vita del mondo. Leggo molto, libri e riviste; molto, relativamente alla vita intellettuale che si può condurre in una reclusione. Ma ho perduto molto del gusto della lettura. I libri e le riviste danno solo idee generali, abbozzi di correnti generali della vita del mondo (più o meno ben riusciti), ma non possono dare l’impressione immediata, diretta, viva, della vita di Pietro, di Paolo, di Giovanni, di singole persone reali, senza capire i quali non si può neanche capire ciò che è universalizzato e generalizzato.”
(Antonio Gramsci, Lettere dal Carcere, Einaudi)
Nel 2017 la Fondazione ha presentato un calendario di iniziative interamente dedicato all’80° anniversario della scomparsa di Antonio Gramsci (1891-1937), sulla sua figura di intellettuale e di grande pensatore politico, che ha visto il patrocinio della Regione Emilia-Romagna, dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna e del Comune di Bologna.
Attraverso seminari, incontri, presentazioni, proiezioni cinematografiche e interventi artistici si è messa in luce la ricchezza e la complessità della sua opera, ponendo l’accento su elementi di originalità nella lettura delle dinamiche storiche e politiche del suo tempo per riflettere sull’affermazione che il pensiero gramsciano ha avuto a livello internazionale e sulla sua attualità.
Un calendario vario, articolato e di carattere multidisciplinare che ha dato spazio all’approfondimento e all’uso di linguaggi comunicativi diversi facendo convivere momenti di discussione pubblica ma anche performance artistiche e proiezioni cinematografiche.
La Fondazione lo ha proposto non solo a studenti e studiosi ma al pubblico più vasto per valorizzare una delle figure più importanti del Novecento italiano, il capofila di una cultura politica che ha avuto un impatto determinante nella nostra storia.
Di seguito una galleria di manifesti tratti dalla banca dati Manifestipolitici.it sul manifesto politico e sociale e contemporaneo
Vi riproponiamo in occasione della rubrica #laculturanonsiferma il video della Lezione gramsciana del 2017 con David Forgacs della New York University dal titolo “Gramsci 2017″, in cui ci si è interrogati su quanto rimane attuale e “utilizzabile” il pensiero di Gramsci oggi.
David Forgacs è professore in Contemporary Italian Studies presso la New York University. Tra i suoi principali ambiti di ricerca: storia culturale, media e politica nell’Italia contemporanea, cinema e fotografia. Tra le sue pubblicazioni Margini d’Italia. L’esclusione sociale dall’Unità ad oggi (Laterza, 2015), Cultura di massa e società italiana, 1936-1954 (Il mulino, 2007), The Gramsci reader. Selected writings 1916-1935 (New York University Press, 2000).
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