La Fondazione Gramsci Emilia-Romagna in occasione del 35° anniversario della rivolta in Piazza Tian’anmen avvenuta il 4 giugno 1989 presenta un intervento di Gaia Perini, professoressa di Letteratura cinese presso l’Università di Bologna, dal titolo Il massacro di piazza Tian’anmen e le radici del neoliberismo autoritario
Il video dell’intervento è disponibile qui su questa pagina e sul canale YouTube della Fondazione
Il 4 giugno 2024 ricorre il 35° anniversario del massacro in Piazza Tian’anmen a Pechino.
Si tratta di una data che non viene ricordata in Cina pubblicamente, ed è quasi più commemorata nei paesi occidentali per una serie di ragioni politiche. Nella Repubblica popolare viene ricordata dai cinesi in contesti privati, ma mai in un contesto pubblico e spesso, visto che il 4 giugno è una parola tabù, lo si chiama “35 maggio”, un modo ironico e scherzoso ma che restituisce esattamente la cifra stilistica di come sia possibile aggirare la censura per la popolazione cinese su Internet.
Il 4 giugno 1989 fu un vero e proprio eccidio in cui si stima abbiano perso la vita circa 3.000 persone, morti che si innestano anche su un processo di crescita economica e di adozione del neoliberismo per cui non c’è nessuna discrepanza, anzi c’è una piena continuità, tra l’autoritarismo politico e dall’altra parte il lancio delle riforme.